[ FOTO ] - 9 novembre 2014 - Correndo a Busto Arsizio, stamattina, sono ringiovanito di 7 anni. Era il 2007, infatti, quando fui trascinato dal mio amico Mauro (Giangregorio, quel cinquantenne che crede di avere 30 anni, talmente corre ancora così forte) a correre i miei primi 10 km. Quell'anno -se le mie ricerche storiche non mi ingannano- per la prima volta la Maratonina di Busto ospitava anche una 10 km non competitiva, e in quell'occasione per la prima volta le mie gambe ospitavano una fatica che allora mi sembrava impossibile.
Oggi non ho potuto cimentarmi nella ormai storica mezza maratona bustocca ma, non volendo mancare a questa che è diventata una vera festa del running, ho partecipato alla gara più breve. E con un certo stupore, durante la mia corsa e -soprattutto- dopo
i miei 38 minuti di corsa mi sono accorto di aver riprovato alcune delle emozioni che 7 anni fa mi hanno conquistato definitivamente alla causa del podismo: la gioia di esserci anch'io, la soddisfazione di aver concluso dignitosamente la mia prova, l'ammirazione per i tantissimi che hanno superato il traguardo dei 21,097 km, lo stupore per l'organizzazione pressoché perfetta. Quasi un viaggio nel tempo, insomma.
Ma questa volta -dopo la mia sgambettata- sono riuscito anche a conquistarmi un posto in prima fila, vicino all'arrivo, da cui ho assistito al trionfo dei più bravi e alla gioia di tutti gli altri. Ho potuto così vestire i panni del tifoso, dopo aver smesso quelli del runner, e salutare tutti i miei amici di Podismo e Cazzeggio che hanno corso la Maratonina. Tanti (ben 47!), che insieme agli altri che hanno corso i 10 km (una ventina, almeno) hanno tinto di arancione e di allegria una giornata che di grigio aveva solo il cielo.
Proprio una bella festa, non c'è che dire, dall'atmosfera magica in cui l'agonismo sano si mischia al divertimento puro creando quel mix che -forse- è il segreto del successo della Maratonina di Busto.
Un successo di cui gli amici dell'Atletica San Marco possono andare orgogliosi. Anche quest'anno.
Francesco De Palo
Oggi non ho potuto cimentarmi nella ormai storica mezza maratona bustocca ma, non volendo mancare a questa che è diventata una vera festa del running, ho partecipato alla gara più breve. E con un certo stupore, durante la mia corsa e -soprattutto- dopo
i miei 38 minuti di corsa mi sono accorto di aver riprovato alcune delle emozioni che 7 anni fa mi hanno conquistato definitivamente alla causa del podismo: la gioia di esserci anch'io, la soddisfazione di aver concluso dignitosamente la mia prova, l'ammirazione per i tantissimi che hanno superato il traguardo dei 21,097 km, lo stupore per l'organizzazione pressoché perfetta. Quasi un viaggio nel tempo, insomma.
Ma questa volta -dopo la mia sgambettata- sono riuscito anche a conquistarmi un posto in prima fila, vicino all'arrivo, da cui ho assistito al trionfo dei più bravi e alla gioia di tutti gli altri. Ho potuto così vestire i panni del tifoso, dopo aver smesso quelli del runner, e salutare tutti i miei amici di Podismo e Cazzeggio che hanno corso la Maratonina. Tanti (ben 47!), che insieme agli altri che hanno corso i 10 km (una ventina, almeno) hanno tinto di arancione e di allegria una giornata che di grigio aveva solo il cielo.
Proprio una bella festa, non c'è che dire, dall'atmosfera magica in cui l'agonismo sano si mischia al divertimento puro creando quel mix che -forse- è il segreto del successo della Maratonina di Busto.
Un successo di cui gli amici dell'Atletica San Marco possono andare orgogliosi. Anche quest'anno.
Francesco De Palo
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